Il cambio del contenitore ha lo scopo di rinnovare e aumentare il substrato, per favorire la corretta espansione dell'apparato radicale. Il rinvaso si rende necessario per le modificazioni che il terriccio può subire a causa dei concimi e, soprattutto, dell'acqua di irrigazione. I sali di calcio in essa disciolti, infatti, accumulandosi nel terreno determinano un innalzamento del pH (il terreno diventa troppo basico e inadatto a molte colture) e una serie di reazioni chimiche che ostacolano il regolare assorbimento degli elementi nutritivi.. L'acqua somministrata, inoltre, esercita una leggera e costante costipazione del terreno che può creare problemi di impermeabilità.
Le rinvasature si effettuano normalmente in primavera: per le piante giovani, a rapido sviluppo, si effettuano ogni anno; per quelle adulte è sufficiente cambiare contenitore ogni 2-3 anni. Quando è necessario rinvasare, si aumenti solo di poco la misura del contenitore per non creare squilibri alla pianta ed evitare un ingombro inutile.
Le fasi principali dell'operazione sono:
- bagnare la terra circa mezz'ora prima della svasatura per favorire un completo distacco;
- capovolgere il vaso trattenendo la pianta e la terra con l'altra mano;
- battere l'orlo del vaso contro un muretto per sollecitare la discesa del pane di terra:
- porre alcuni cocci sul fondo del nuovo contenitore o un'apposita reticella drenante;
- sistemare la piantina e riempire lo spazio vuoto fra il vaso e il pane di terra con nuovo terriccio, immettendolo gradualmente ed effettuando ogni volta una leggera costipazione;
- evitare la riempitura completa del vaso (fermarsi a circa 3 cm dal bordo) per lasciare spazio all'acqua delle innaffiature;
- innaffiare abbondantemente accertandosi che l'acqua in eccesso esca dal fondo.